La benzina aumenta: si andrà in bici

La benzina aumenta: si andrà in bici Il report dei tecnici inglesi non lascia spazio ai dubbi, la crisi in Gran Bretagna ha portato anche a un aumento delle morti di ciclisti, +7% nel 2011, davvero tanto. L’incremento è dovuto al fatto che in tempo di crisi sono più numerosi i pendolari che adottano la bicicletta al posto del treno, della metropolitana e dell’auto. Ad andare in bici si risparmia, questo ormai lo sanno in molti, ma si rischia anche la vita, soprattutto nelle affollatissime (di automobili) città. Lo rivela uno studio del Ministero dei trasporti Uk. Ma non è tutto, perché nell’analisi fatta dai tecnici si sono scoperti altri dati interessanti, che confermano la tendenza in tempi di crisi. Il numero di ciclisti vittime di incidenti stradali nel Regno Unito è aumentato infatti durante tre delle ultime quattro recessioni. Le morti in bicicletta erano cresciute del 58% tra il 1930 e il 1935 e del 14% tra il 1980 e il 1984. In entrambi i casi del passato, il numero di ciclisti uccisi era poi diminuito con la ripresa economica. Va detto anche che il numero delle morti è diminuito gradualmente col passare degli anni, cioè in tempi di scarsa sensibilità la vita di un ciclista, evidentemente, valeva meno. Oggi siamo “solo” al 7%, ma è ancora troppo!

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IL PRESIDENTE DICE:

Grazie a tutti i soci per la splendida targa che mi avete regalato e che meritate tutti voi.

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RAGAZZA…MA COME SEI CAPITATA?

Ma si puo’ avere in societa’ un elemento del genere?Ma certo che si puo’!!!!

Grande Marco e figliola

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Tra giovani e ‘old time’ In 4000 sullo sterrato

Grandissimo successo di partecipazioni alla prova svolta a Gaiole in Chianti: 205 km sulle colline senesi di cui 113 senza asfalto, con strappi micidiali che vanno oltre il 20%

Tra giovani e 'old time' In 4000 sullo sterratoUna veduta delle colline del Chianti

ROMA – Si parte col sorriso e non solo per l’eccentrico abbigliamento “old time” dei partecipanti o per la bici d’annata, spesso più un mucchio di ruggine che luccicante “specialissima” da gran fondo. Si arriva con il sorriso, anche dopo i terribili 205 chilometri su e giù per le colline senesi con qualcosa come 113 km di strada sterrata e con strappi micidiali (oltre il 20%) che costringono i meno preparati al piede a terra. E’ questo il “fil rouge” dell’Eroica, la manifestazione che si è svolta domenica a Gaiole in Chianti che ha richiamato qualcosa come 4.150 appassionati da tutto il mondo.

Sorridere a fronte di una fatica sconciante? Incredibile ma vero. Per chi è abituato all’atmosfera cupa, tesa e pesante che precede la partenza di quasi tutte le gran fondo amatoriali è il dato che colpisce di più. E ti fa capire di che carattere particolarissimo è fatta questa manifestazione ideata ben 15 anni fa da un giovane medico di Gaiole, Giancarlo Brocci e dal suo più fido collaboratore, Claudio Marinangeli, e oggi divenuta un vero e proprio “cult” del genere. Bici rigorosamente “antiche”, con almeno 30 anni di “anzianità di servizio”, niente cronometro, partenze alla francese, a gruppetti. Alle prime luci dell’alba per gli “eroici” che puntano al tracciato più lungo. E poi via via gli altri.

Il sorriso è la gioia di esserci, di partecipare, al di là e al di sopra di noiose ed alienanti classifiche che sottolineano il più delle volte un finto dilettantismo sconfinante facilmente nella farmacia vietata e nell’imbroglio. Perché qui, all’Eroica non conta in “quanto” la fai, ma conta “farla” e basta. Esserci, appunto. Una rarità nell’inferno ultra competitivo delle altre manifestazioni e che, proprio per questo, attira sempre più appassionati. C’è Gianni il meccanico con gli occhiali a forma di bici; c’è Domenico il “professore” noto chirurgo romano, ci sono Gianluca, Giorgio, Giuseppe, Mario agguerriti avvocati capitolini, c’è Roberto il “conte” , ormai più pedalatore che imprenditore, c’è il giornalista, lo studente, l’impiegato, l’operaio. Un mondo intero che attraverso il severo filtro della fatica riscopre valori dimenticati.

“Il successo dell’Eroica? Siamo andati incontro al bisogno di questa società di riscoprire il piacere della conquista. L’uomo contro la strada di terra. L’uomo non tecnologico – per questo l’obbligo ad usare bici datate – e la natura. Dentro la natura. Adesso ci sarà anche una componente di moda, ma alla base c’è solo il piacere della fatica vera”. Un messaggio diretto soprattutto ai giovani. “Abbiamo di fronte una generazione senza passioni. Dobbiamo aiutarla a riscoprirle. C’è bisogno di qualcosa che dia il senso del valore reale delle cose. E niente più della fatica su una rampa che magari ti costringe al piede a terra può dare la dimensione giusta. L’Eroica è solo una proposta per riscoprire se stessi e l’anima vera e pulita di questo sport spesso bistrattato”.

Parole che solo chi ha toccato con mano l’aspra durezza degli strappi di Vagliagli o della Volpaia può comprendere a fondo. Pedali e sudore, polvere e fatica. Qui non si bara, sarebbe inutile: non c’è classifica. Qui ai ristori ci si ferma, non si passa via furtivi per risparmiare qualche secondo. Qui l’idea del viaggio, dell’avventura è parte integrante del tutto e puoi finalmente alzare lo sguardo dal manubrio. In cima alla Volpaia ti attende un piatto di eccellente ribollita e un bicchiere di Chianti, quello vero. Altro che barrette, integratori e gel anti fatica. A Radda c’è del sanissimo pane, vino e zucchero. Qui ci si guarda attorno (quando le severità della strada lo consentono…) per scoprire una natura splendida, fatta di colline e vigne pulite, ordinate in modo quasi maniacale, di borghi antichi, di fontane d’acqua purissima, dicolori vividi: è l’autunno appena incipiente. Come fa non piacere tutto questo? Lo sanno bene i tanti stranieri, (evidentemente più scaltri dei nostri…) che hanno scoperto la zona proprio attraverso l’Eroica. Una volta guardati con scetticismo e curiosità, oggi come elemento importante di un’economia turistica che cresce.

Per questo si sono consorziati in 12 comuni per costruire addirittura un vero e proprio catasto delle strade bianche: un patrimonio da perservare. Che il presidente della Provincia Bezzini definisce “Un’incredibile ricchezza e una straordinaria opportunità per il turismo”

La moda ha portato anche il diffondersi di un vero e proprio mercato dell’usato antico, sembra molto fiorente e alla nascita di una rivista assolutamente dedicata: “Bici d’Epoca”. “Potremmo raddoppiare il numero degli iscritti in base alle richieste che ci arrivano da tutto il mondo – dice Brocci – ma vogliamo mantenere la nostra identità artigianale. Siamo un paese di 2.600 anime e già far fronte ad oltre il doppio di persone che si muovono dentro e attorno alla manifestazione è tanto. Vogliamo continuare a garantire a tutti un’assistenza adeguata”. Quanto resisteranno alle lusinghe del business?

Pedalare qui non è uno scherzo. A cominciare dal primo sterrato che si inerpica all’interno del Castello di Brolio, tornanti scavati nella ghiaia e nella polvere, e una discesa da brivido; per arrivare a San Donato, passando per la Volpaia, terribile e impietosa, con tratti al 20%. Puoi sentire il fiato pesante del vicino, puoi vedere tanti a lato della strada cambiare il tubolare per l’ennesima bucatura, il prezzo inevitabile della strada bianca, puoi osservare gente sfinita che cammina sulle salite più dure; ma il sorriso, quello no. Non scompare mai dal volto.

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IL PASSO GAVIA

dove eri? quando il gioco si fa duro……….

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GITA SOCIALE

Ci sono le foto della gita nella sezione gallery.Buona visione!

Tante grazie tanto a Roberto.

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LA GITA SOCIALE

Il nostro caro socio Camillo ha scaricato il giro di domenica.Grazie

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L’ultima a Sagan Trionfo di Cobo

Lo slovacco beffa Bennati e Petacchi nello sprint finale sul traguardo di Madrid. Non cambia la maglia rossa della classifica definitiva, che va allo spagnolo per soli tredici secondi sul britannico Froome

L'ultima a Sagan Trionfo di CoboIl vincitore della Vuelta, Juan Josè Cobo Acebo

MADRID – E’ la Vuelta di Cobo. Lo spagnolo abbatte i pronostici della vigilia e conquista la terza corsa a tappe in ordine di importanza dopo Tour e Giro. Un successo maturato con la grande impresa sulla montagna più dura, l’Angliru, e gestito con quella personalità che all’uomo della Cantabria aveva sempre fatto difetto in carriera. Fosse consentito però, sarebbe giusto dividere il gradino più alto del podio tra Cobo e Froome. Il britannico nato in Kenia e cresciuto in Sudafrica è la grande rivelazione della Vuelta. Partito come il luogotenente più fido di Bradley Wiggins, proprio per aiutare il capitano ha buttato al vento gratuitamente almeno una trentina di secondi strada facendo. Considerando che Cobo conquista la classifica finale per tredici secondi, le
considerazioni sul legittimo rammarico dell’uomo Sky vengono conseguenziali.

Proprio il duello sul filo dei secondi ha dato suspence all’ultima tappa, una passerella finale a Madrid. Con il gioco degli abbuoni Froome avrebbe infatti potuto ribaltare la situazione. Solo teoria però, visto che il britannico non poteva far nulla nella volata finale, e che i secondi in palio lungo il circuito cittadino sono stati colti da Horrach, Benitez e dal nostro Damiano Caruso, protagonisti di una fuga di giornata più che altro dimostrativa. La volata conclusiva poi è una fotografia perfetta della Vuelta degli italiani, vissuta sugli acuti isolati di Bennati e Gavazzi, ma fondamentalmente al di sotto delle aspettative soprattutto per quel che concerne la generale. Da gente come il vincitore uscente Nibali e da Michele Scarponi era lecito attendersi molto di più.

Tornando alla volata, Bennati prova ad impostarla da padrone, mettendo la Leopard Trek in testa a tirare per controllare la situazione. Petacchi dal canto suo ‘sfrutta’ il lavoro, agganciandosi al treno che però ben presto resta forte appena di un uomo. Lo spezzino è velocista navigato, ed una una volta rimasto incautamente al vento ai 400 metri, fa in modo che altri rilancino l’azione, per poi ripartire ai 150 metri. Bennati ne prende la ruota, prova ad uscire ma, deviato ferso l’esterno da un movimento peraltro regolare dello stesso Petacchi, riesce a passarlo solo sul colpo di reni. Il problema è che tra i due litiganti gode Peter Sagan. Lui sì che fa la Vuelta perfetta: piazza lo sprint vincente e sale a tre nella graduatoria personale. Il tutto nell’ambito di una squadra come la Liquigas che ha sempre corso per Vincenzo Nibali, ed alla quale lo stesso Sagan ha dato un importante contributo, anche in montagna. Chiudamo con le altre maglie. Quella a pois blu di leader della montagna se la aggiudica per il quarto anno consecutivo il francese David Moncoutiè: chapeau! Da brivido l’epilogo della maglia verde della classifica a punti: proprio in extremis l’olandese Mollema fa il piazzamento e scavalca Joaquin Rodriguez: ‘Purito’ è un altro di quelli che queste tre settimane farà di tutto per dimenticarle in fretta.

ORDINE D’ARRIVO
1 Peter Sagan (Svk) Liquigas-Cannondale
2 Daniele Bennati (Ita) Leopard Trek
3 Alessandro Petacchi (Ita) Lampre – ISD
4 John Degenkolb (Ger) HTC-Highroad
5 Nikolas Maes (Bel) Quickstep Cycling Team
6 Pim Ligthart (Ned) Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team
7 Christopher Sutton (Aus) Sky Procycling
8 Koen De Kort (Ned) Skil – Shimano
9 Bauke Mollema (Ned) Rabobank Cycling Team
10 Vicente Reynes Mimo (Spa) Omega Pharma-Lotto
CLASSIFICA GENERALE
1 Juan Jose Cobo Acebo (Spa) Geox-TMC
2 Christopher Froome (GBr) Sky Procycling 0:00:13
3 Bradley Wiggins (GBr) Sky Procycling 0:01:39
4 Bauke Mollema (Ned) Rabobank Cycling Team 0:02:03
5 Denis Menchov (Rus) Geox-TMC 0:03:48
6 Maxime Monfort (Bel) Leopard Trek 0:04:13
7 Vincenzo Nibali (Ita) Liquigas-Cannondale 0:04:31
8 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Omega Pharma-Lotto 0:04:45
9 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Katusha Team 0:05:20
10 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Euskaltel-Euskadi 0:05:33

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AVVISO AI SOCI

Lunedi e’ venuto a mancare il papa’ del nostro socio Carlo Panizzari.Il funerale sara’ oggi,08/09,a Villasanta presso la parrocchia in piazza Giovanni XXIII alle 15.30.

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AVVISO AI SOCI

Il consiglio vi ricorda che c’è in programma per domenica 11 settembre la gita sociale, organizzata nella zona del lago maggiore, il percorso è di circa 85 km, ritrovo alle 6,45 con possibilta’ di trasporto bici con furgone in via Sanmamete 30. È importante avere la conferma della vostra presenza al più presto per prenotare il ristorante.Grazie.

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